Obiettivo 1: Meno plastica (sia micro che macro!)
Ma parliamo concretamente, quali sono questi prodotti eco-sostenibili?
Da tempo si è ormai consapevoli della grandissima importanza che rivestono i mari per la terra.Essi sono come una sorta di spugna che assorbe buone parte dell’anidride carbonica prodotta dall’uomo, del calore naturale della Terra e di quello derivante dal riscaldamento globale.
Dietro la scia di entusiasmo eco-friendly sollevata da Greta Thunberg, tutti si sono focalizzati sulla plastica e sul suo impatto ambientale.
Ma non c’è qualcosa che stiamo dimenticando? Ripetiamo tutti insieme “Surriscaldamento globale e scioglimento dei ghiacciai“.
Risale a poco più di due anni fa la foto diventata virale di un orso magrissimo nel suo ambiente naturale.
A ridurlo cosi verosimilmente è il riscaldamento globale che genera lo scioglimento dei ghiacci marini, piattaforme di caccia degli orsi bianchi, a tempo record.
Per capire bene il processo di riciclo della plastica, andiamo a vedere prima che cos’è!
La plastica, anzi sarebbe meglio parlarne al plurale, poi vedremo perché, è costituita da macromolecole definite polimeri. Queste catene di polimeri sono costituite da altri mattoncini, i monomeri.
Ebbene si, anche il più naturale dei gesti, quello di mangiare può essere fatto in un’ottica di ecosostenibilità.
Gli aspetti a cui dobbiamo prestare più attenzione sono la qualità, la quantità e la tipologia di prodotti che acquistiamo.
Il WWF ha stilato un decalogo da seguire per avere un’alimentazione a ridotto impatto ambientale, un decalogo che del resto si traduce anche nel miglioramento dello stato di salute dell’individuo.
Andiamo quindi ad analizzare punto per punto i suggerimenti del WWF.